
Quando Nokia ha iniziato a spingere sulle reti 5G private, il suo primo campo di gioco erano miniere, porti e fabbriche: ambienti “hard-floor”, dove la connettività cellulare di livello industriale sostituisce con vantaggio il Wi-Fi. Oggi, grazie alla neonata alleanza stretta con Andorix, quel baricentro si sposta sopra il linoleum di uffici, centri commerciali e complessi residenziali di lusso fra Stati Uniti e Canada. L’accordo – ufficializzato il 2 giugno 2025 – prevede che la canadese Andorix progetti, installi e gestisca reti 5G private (e soluzioni Neutral Host) basate sulla piattaforma Digital Automation Cloud (DAC) e sull’infrastruttura edge MX Industrial Edge sviluppate da Nokia. mobileworldlive.comnokia.com
Secondo il comunicato congiunto, l’obiettivo è offrire un backbone wireless capace di connettere i sistemi di automazione degli edifici (illuminazione, climatizzazione, videosorveglianza, controllo accessi) e, al tempo stesso, soddisfare la fame di banda degli inquilini per servizi ad alta densità come realtà aumentata indoor o navigazione multisensore. In pratica, un’unica dorsale radio gestirà sia l’Operational Technology del palazzo sia i bisogni broadband dei suoi occupanti, con la possibilità di ospitare – in modalità neutral-host – anche i segnali degli operatori mobili pubblici. rcrwireless.comrcrwireless.com
Perché proprio ora
Non è solo una questione di velocità di download: i proprietari di immobili guardano al 5G come piattaforma di convergenza fra OT e IT. I contatori di energia diventano sensori in tempo reale, gli ascensori trasmettono dati diagnostici alla nuvola edge, le telecamere AI analizzano flussi video direttamente nel building anziché inviarsi terabyte di footage al data-center. Il 5G Stand-Alone, con slicing dinamico e latenze dell’ordine dei millisecondi, abilita questi scenari dove Wi-Fi 6E o reti cablate tradizionali soffrono per costi di stesa o interferenze radio. Nokia sostiene di avere già 890 reti wireless private in produzione a livello globale, e circa il 24 % si trova in Nord America – proprio il mercato in cui Andorix vanta le sue referenze di system integrator per smart-building. nokia.com
Cosa porta sul tavolo ciascun partner
- Nokia mette la collaudata coppia DAC + MXIE: un core 5G compatto, software-defined, che può funzionare in locale o in high-availability cluster, più un marketplace di applicazioni OT pronte all’uso (energy management, indoor positioning, analytics di sicurezza).
- Andorix porta in dote le installazioni multigigabit a bassa latenza già realizzate in complessi “Class A”; conosce vincoli, capitolati e retro-fit tipici degli edifici esistenti, e parla la lingua di facility manager e property developer.
Ne emerge un modello operativo “as-a-service”: il proprietario dell’immobile paga un canone ricorrente e ottiene SLA da carrier, evolutività plug-in e, dettaglio non secondario, la possibilità di rivendere capacità di rete agli operatori mobili nazionali. rcrwireless.com
Un piccolo sguardo al mercato
La mossa di Nokia segue strategie simili di Ericsson e Celona, che da mesi spingono il concetto di Neutral Host come ponte fra indoor e macro-rete pubblica. Gli analisti vedono convergere due linee di tendenza: da un lato la riduzione dei costi di licenza CBRS/OnGo e del kit radio; dall’altro la necessità, per i developer immobiliari, di differenziarsi con servizi digitali a valore aggiunto. Non stupisce quindi che telco come AT&T, Verizon e T-Mobile stiano sperimentando accordi wholesale su questo terreno. rcrwireless.com
Il mio punto di vista
L’accordo Nokia-Andorix sancisce il passaggio del 5G privato dalla fase “early adopter” industriale alla fase “mainstream” enterprise-real-estate. Non si tratta più di installare piccole “isole autonome” di connettività negli impianti; si tratta di progettare palazzi interi – o addirittura quartieri – come piattaforme digitali multi-tenant, dove la rete cellulare non è un costo ma un asset da monetizzare. Se i modelli di neutral hosting dimostreranno di poter generare revenue condivise (affitto di banda a operatori, vendita di servizi IoT ai tenant, risparmi energetici certificati), potremmo assistere a una corsa all’ammodernamento analoga a quella vista con il fotovoltaico condominiale negli anni scorsi.