
Il 27 maggio 2025 le prime stazioni radio 5G Standalone (SA) di Jersey Telecom – meglio nota come JT – hanno ufficialmente iniziato a trasmettere dal nord-ovest dell’isola. È una data che gli addetti ai lavori avevano cerchiato in rosso: l’arcipelago anglo-normanno diventa infatti uno dei primi territori europei a offrire una copertura 5G “pura”, priva dell’ancora 4G che caratterizza molti rollout NSA. L’operatore pubblico insulare ha investito circa 80 milioni di sterline e scelto Ericsson come partner end-to-end: radio, core e servizi di ottimizzazione portano tutti il marchio svedese .
Dopo oltre sei mesi di test, JT ha migrato le vecchie celle nell’“Area 1” (St Ouen e St Mary) con il supporto del Network Operations Center globale di Ericsson, collegato in tempo reale a quello di St Helier. I primi benchmark interni indicano miglioramenti a doppia cifra sia in potenza del segnale sia in velocità media di download rispetto al 4G precedente, che peraltro utilizzava apparati ZTE oggi considerati non ottimali sotto il profilo della sicurezza .
La copertura 5G SA si estenderà per fasi nei prossimi mesi: il nord dell’isola entro giugno, la fascia orientale a luglio, il centro e St Helier a settembre e la costa sud-occidentale in autunno, con completamento entro fine 2025 . L’obiettivo dichiarato è affiancare alla rete in fibra FTTH – già disponibile per il 97 % delle abitazioni – un servizio mobile in grado di garantire latenze monodigito, slicing nativo e connessioni URLLC per settori come sanità digitale, logistica portuale e edilizia smart.
Un arcipelago come laboratorio di innovazione
Perché proprio Jersey? Le dimensioni contenute (120 km²) e la densità abitativa relativamente bassa offrono un banco di prova ideale per tecnologie di frontiera. Non è un caso che, due anni fa, il governo locale abbia autorizzato JT a spegnere progressivamente la rete 3G e a rinnovare integralmente la 4G. In parallelo, il regolatore di Guernsey lavora al framework licenze per replicare la stessa architettura quando il gemello insulare sarà pronto .
Sul piano strategico, la scelta di una rete Ericsson-only implica un ecosistema più omogeneo: core cloud-native, RAN mid-band e low-band integrate e strumenti di AI per l’auto-ottimizzazione. Ciò riduce i costi operativi (OPEX) e accelera il time-to-market di servizi a valore aggiunto, come l’e-SIM on-demand per i turisti o i pacchetti FWA 5G che sostituiscono le vecchie linee in rame nelle aree rurali.
Concorrenza e investimenti: la mossa di Sure
Il polo Sure +Airtel-Vodafone, nato a novembre 2024, non è rimasto a guardare. Dopo l’acquisizione, il gruppo ha annunciato 48 milioni di sterline per una nuova rete 5G multibanda che promette tempi d’installazione più rapidi – un terzo di siti in meno grazie a macro-celle ad alta efficienza – e pacchetti “unlimited” entro il 2026 . L’effetto combinato? Le Isole del Canale si candidano a hotspot di concorrenza tecnologica, con tre operatori infrastrutturali (JT, Sure e, in futuro, Co-op Mobile come MVNO) che alzano l’asticella di qualità e prezzi.
Cosa cambia per cittadini e imprese
La rete 5G Jersey – questa la frase chiave SEO – non si limita a velocità oltre il gigabit. Grazie al core SA, JT potrà attivare network slicing verticale: corsie dedicate per ambulanze con telemedicina in tempo reale, droni per ispezioni agricole sulle coltivazioni di patate “Jersey Royal” e videocamere 8K per la sorveglianza dei bunker della Seconda guerra mondiale. Inoltre, la latenza inferiore a 10 ms spalanca scenari di cloud gaming e VR immersiva nei centri turistici di St Helier.
Dal lato enterprise, edilizia e portualità saranno fra i primi settori beneficiari. Cantieri smart con sensori IoT ridurranno sprechi di materiale, mentre le gru connesse potranno essere tele-operate a distanza, aumentando la sicurezza dei lavoratori. Persino il rinomato allevamento caseario Jersey potrà sfruttare collari intelligenti per monitorare in tempo reale lo stato di salute delle mucche.
La mia opinione
Jersey dimostra che piccolo non significa provinciale. Anzi: l’agilità regolatoria e la visione infrastrutturale possono trasformare un territorio insulare in sandbox europeo per soluzioni 5G di quinta generazione. Se il rollout rispetterà la roadmap, fra dodici mesi il rapporto “isola-abitanti” sarà uno dei più alti al mondo per numero di celle SA per km².
Resta da vedere quanto rapidamente i device compatibili – soprattutto smartphone mid-range – scenderanno di prezzo, perché senza un ecosistema terminali accessibile il rischio è un digital divide di seconda generazione: non più fra chi ha Internet e chi no, ma fra chi può o meno sfruttare il full slicing.