
Anche dopo il maxi-accordo da 5,75 miliardi di dollari con Lumen per acquistare la sua divisione di fibra consumer, AT&T conserva un margine di manovra significativo per puntare ad altro spettro midband in banda 3,45 GHz. A dirlo non sono solo i desideri del presidente di turno, ma una nota agli investitori dei New Street Research, secondo cui il capitale disponibile nelle casse dell’operatore texano supera di gran lunga le risorse necessarie per aggiudicarsi lotti aggiuntivi nella banda dei 3,45 GHz Light Reading.
Perché la banda midband conta davvero
Il 5G si gioca su tre livelli di frequenza: la bassa (lowband), la midband e l’altissima frequenza millimetrica (mmWave). Se la lowband garantisce coperture estese ma velocità moderate, la mmWave offre velocità stratosferiche a costo di raggio d’azione ridotto. La midband, e in particolare i 150 MHz centrali di banda a 3,45 GHz, rappresenta il compromesso “Goldilocks”: abbina velocità elevate a buon raggio, un mix che T-Mobile ha sfruttato alla grande con le frequenze da 2,5 GHz derivate dall’acquisizione di Sprint PhoneArena. Ora è il turno di AT&T di rincorrere, puntando su C-band e 3,45 GHz in tandem, per non restare indietro rispetto ai rivali.
Soldi messi da parte (e anche qualcosina in più)
Durante la sua giornata con gli analisti, AT&T aveva dichiarato di riservare circa 10 miliardi di dollari per fusioni, acquisizioni e acquisti di spettro. I conti di New Street, però, sono un po’ più ottimistici: guardando i flussi di cassa attesi e le linee di credito ancora aperte, l’azienda disporrebbe di quasi 14 miliardi pronti per investimenti “strategici” Light Reading. È come portarsi al supermercato con un buono da 10 euro, pensare di spendere al massimo quella cifra e poi scoprire di avere ancora il doppio in tasca — ma senza saperlo fino all’ultimo istante.
Gli affari in corso: UScellular e SoniqWave
Ad oggi AT&T ha già impegni per circa 1,2 miliardi di dollari in trattative per l’acquisto di blocchi nel 3,45 GHz, principalmente da UScellular e SoniqWave. Si tratta di piccole tranche, frammenti di spettro in vendita sul mercato secondario, ma funzionali per coprire aree geografiche specifiche dove serve potenziare la copertura midband Light Reading. Pensate a questi accordi come a piccoli mattoncini Lego: utili, ma non sufficienti per costruire un palazzo da soli.
Il piatto forte: Columbia Capital e AWS-3
Secondo gli analisti, la vera occasione arriverà quando AT&T metterà le mani sulle licenze che T-Mobile ha parcheggiato presso Columbia Capital — un’operazione che vale, combinando anche le tranche AWS-3 collegate, circa 6,4 miliardi di dollari. È il piatto forte del menù spettro 2025: una portata da grande cena aziendale che potrebbe cambiare gli equilibri della midband negli Stati Uniti Light Reading.
In attesa del via libera: Nsight e la deroga al tetto FCC
Non è però tutto qui. In parallelo, AT&T ha chiesto all’FCC l’autorizzazione a comprare spettro da Nsight, un operatore regional del Wisconsin e dell’Upper Michigan, e con esso una deroga al tetto provvisorio di 40 MHz imposto sull’aggregato 3,45 GHz, per non rimanerne fuori causa Light ReadingLight Reading. Se l’ente regolatore concederà il via libera, il piano di AT&T potrà scorrere più liscio di un progetto software ben definito.
Cash flow e fibra: la marcia trionfale prosegue
Non dimentichiamo che AT&T prevede di generare oltre 18 miliardi di dollari di free cash flow entro il 2027, grazie proprio agli investimenti in 5G e fibra, e punta a coprire più di 50 milioni di location con la sua rete in fibra entro il 2029 ReutersAP News. Nel contempo, la società ha avviato la dismissione della sua quota residua del 70% in DirecTV (vendita a TPG per 7,6 miliardi), liberando ulteriori risorse e alleggerendo il bilancio.
La partita delle alleanze e dei ritorni agli azionisti
Sul versante finanziario, AT&T ha già annunciato che restituirà oltre 40 miliardi di dollari ai suoi azionisti tra dividendi e buyback entro il 2026, manovra resa possibile anche dal rigore con cui sta tagliando segmenti non core e riducendo il debito Barron’s. È un messaggio chiaro: puoi crescere ancora, puntando sul futuro, ma senza dimenticare chi ha creduto in te fin dall’inizio.
La concorrenza osserva e… si muove
Verizon e T-Mobile non stanno certo a guardare: il primo si è concentrato su C-band più che su 3,45 GHz, il secondo ha reinvestito gran parte del ricavato da Sprint in CBRS e 2,5 GHz, poi rivenduti per concentrarsi su altri segmenti. Oggi, mentre queste mosse si compongono come tessere di un puzzle, AT&T cerca di riempire i buchi con la sua aggressività finanziaria.
Il mio punto di vista: opportunità e incognite
Personalmente, trovo il timing di AT&T interessante: entrare massicciamente nel 3,45 GHz può davvero bilanciare il gap sulle performance midband, ma resta da vedere se il mercato secondario avrà abbastanza pezzi disponibili per soddisfare tutte le sue ambizioni. Inoltre, l’esito delle richieste di deroga all’FCC potrebbe rappresentare uno snodo critico: se la commissione stringerà i limiti, AT&T dovrà rivedere la strategia o guardare altrove, magari verso future aste di spettro.

Conclusioni: occhi puntati sul futuro 5G
In definitiva, la partita dello spettro midband negli Stati Uniti è ancora aperta e AT&T, forte di una liquida disciplina finanziaria e di accordi in pectore, sembra avere buone carte da giocare. Resta da capire se la burocrazia regolatoria e le mosse dei competitor concederanno quel vantaggio competitivo che, in un settore così dinamico come il 5G, può fare la differenza tra chi rincorre e chi guida la corsa.